AI BAGNI MISTERIOSI
Le Sacre du Printemps, nota partitura di Igor Stravinskij,andata in scena a Parigi nel 1913 è divisa in due parti, L’adorazione della Terra e Il sacrificio. Luciana Savignano, in questa edizione firmata da Susanna Beltrami con la compagnia Dance House e Matteo Bittante, non indossa gli abiti dell’Eletta, di solito la protagonista, se così si può dire, in una composizione di matrice completamente corale. Ma quelli della Madre Terra. E ben si apre la coreografia alloggiata in questo caldo settembre alle tre piscine dei Bagni Misteriosi,l’open aire del Teatro Franco Parenti di Milano. Luciana Savignano nasce dalle acque appoggiata a una passerella trasversale alle acque, avvolta in una lunga gonna che raggiunge i due lati della platea, purtroppo non disposta ad anello, ma solo sui due lati. La prima parte del lavoro si avvale del lungo assolo di Luciana, come sempre ipnotica Dea, che si raddoppia specchiandosi nelle acque e, con l’aiuto di bracieri e candele sparse nella struttura, crea la magica atmosfera adatta all’attesa del Risveglio. La seconda appare slegata e complessa, costruita su corse e tuffi giovanili svolti sotto gli occhi di una dea non partecipe. E poco partecipante è stata una grande parte del pubblico che ha dovuto vedere solo la schiena dei danzatori. Anche i tuffi e i giochi d’acqua si sono svolti nella parte più lontana dagli spettatori. La location dei Bagni Misteriosi è particolare, certamente, ma qui si è scelto di centralizzare l’azione, quindi il pubblico doveva godere completamente dello spettacolo, anche e soprattutto nella parte frontale. Lascia un commento |
![]() Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall’informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfondecon l’elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l’affermazione dell’idea contro le potenze del caos all’esterno, così come contro l’inconscio all’interno, ove tali potenze si ritirano irate. Oswald Spengler, da “Il Tramonto dell’Occidente”, traduzione italiana edita da Guanda nel 1991 ![]()
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