ROYALBALLETMOVIE
Lunga e bella serata contemporanea quella offerta dal RoyalBallet a Londra nella sua stagione primaverile e proposta ai cinema di tutto il mondo attraverso il circuito Nexo Digital. Tre i pezzi contemporanei sullo schermo per tre differenti coreografi. Ha aperto le danze Christopher Weeldon con un brano creato in America sulle note di Antonio Vivaldi rielaborate da Ezio Bosso. Si intitola Within the Golden Hour ed è un itinerario astratto dalle linee balanchiniane con riflessi dorati, danzato con leggera maestria. Ma è il brano posto a metà serata che ha coinvolto grandemente il pubblico in sala e scatenato i social del pubblico nei cinema. Medusa, proposta in prima mondiale da Sidi Sarbi Cherkaoui, è una riflessione personale ma riuscitissima del mito della celebre sacerdotessa greca. Protagonista Natalia Osipova, splendida a dipingere con struggente dolcezza e drammaticità Medusa: prima timida sacerdotessa di Athena, poi stuprata da Poseidone, un intenso Ryoichi Hirano, e infine destinata da Athena, la bella Olivia Cowley, a portare capelli di serpente-omicida per gli uomini. A lei Cherkaoui destina due strepitosi assoli e pas de deux mozzafiato che la Osipova interpreta con stile insuperabile e le sue conosciute acrobazie. Offre di questo personaggio una delle sue migliori interpretazioni tanto è trascinante la sua partecipazione. E di grande impatto sono le scene dello stesso coreografo e i costumi di Olivia Pomp che ci restituiscono la Grecia di un immaginario mitico e allo stesso tempo contemporaneo. E dopo questa bella prova della Ossipova che sa interpretare magistralmente il gioco delle braccia classiche, orientali e contemporanee secondo il complesso vocabolario di Cherkaouoi, molte star della danza vorranno impossessarsi del personaggio di Medea. In chiusura della serata Flight Pattern di Christal Pite, brano premiato e per tutta la compagnia, dove protagonista dovrebbero essere le moderne migrazioni. Ma sia i movimenti concatenati del gruppo, a volte molto interessanti, e la scelta dei costumi e dello spazio, entrambi fumosi e grigiastri. portano il pensiero alle deportazioni europee del secolo scorso. Prossimo appuntamento nei cinema l’11 giugno con Romeo e Giulietta sempre con il Royal Ballet. A.M. Lascia un commento |
![]() Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall’informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfondecon l’elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l’affermazione dell’idea contro le potenze del caos all’esterno, così come contro l’inconscio all’interno, ove tali potenze si ritirano irate. Oswald Spengler, da “Il Tramonto dell’Occidente”, traduzione italiana edita da Guanda nel 1991 ![]()
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