FESTIVAL ITALIANI
Il Festival dei due Mondi di Spoleto ospiterà il 28 agosto in piazza Duomo l’ultima follia estiva di questa strana estate, alla quale tutto il team di Daniele Cipriani ha partecipato inventandosi molti e diversi spettacoli di danza, andati in scena in tutta Italia. A Ferragosto ha portato al Teatro Lirico di Cagliari Amore tra le stelle, dedicato ai passi due. Formula questa sperimentata in altri spettacoli in questa parte dell’anno dove hanno vinto le coppie anche nella vita privata. Ma a Spoleto il gruppo di danzatori sarà composto da quindici uomini mossi dalla coreografa Simona Bucci. Lo spettacolo dal titolo Le creature di Prometeo / Le creature di Capucci, un concerto in forma scenica sulla partitura di Beethoven nei 250 anni dalla nascita. La realizzazione in forma integrale, co-prodotta con il Teatro Carlo Felice di Genova che ne ha visto a luglio l’anteprima al Festival di Nervi, è diretta dal maestro Andrea Battistoni con l’orchestra genovese. Prometeo nasce nel 1801 a Vienna con le coreografie di Salvatore Viganò ed è l’unico balletto firmato dalle musiche di Beethoven. Danza e musica cercano qui di unirsi secondo i canoni della festa barocca ricca di riferimenti mitologici e di particolari espressioni. La forza musicale porge alla danza l’occasione di un corteo onirico dove le 15 grandi creazioni di Capucci assecondano il distanziamento tra danzatori, ma vivono anche per se stesse cercando ognuna di evocare un mondo dove la fantasia sia imperante, quel mondo che ha accompagnato per tutta la vita il grande sarto.
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![]() Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall’informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfondecon l’elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l’affermazione dell’idea contro le potenze del caos all’esterno, così come contro l’inconscio all’interno, ove tali potenze si ritirano irate. Oswald Spengler, da “Il Tramonto dell’Occidente”, traduzione italiana edita da Guanda nel 1991 ![]()
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