ANNIVERSARI
Il 17 giugno 1919 nasceva a Parigi la casa editrice Les Belles Lettres. Nasceva grazie a un gruppo di professori e studenti che, tornati dal fronte della prima guerra mondiale, decisero di dar vita a una collezioni di classici leggibili (con traduzione e ricche note) e il testo critico a fronte. La loro probabilmente fu una reazione a quello che avevano vissuto nelle trincee, dove non potevano servirsi per le letture dei classici francesi Didot (di formato troppo grande) e furono costretti a coltivare gli amati classici nelle maneggevoli edizioni tedesche Teubner, stampate dai loro nemici. Oggi le collezioni greca e latina delle Belles Lettres è la più grande al mondo. Ma non c’è soltanto questo al 95 di Boulevard Raspail, dove si trovano gli uffici dell’editore e riceve la “comandante” Caroline Noirot, ma dove è sita anche la mitica libreria ricca di classici antichi. C’è anche altro. Per meglio conoscere questa realtà editoriale, uniamo il link in cui Armando Torno – vero amico della casa editrice francese – ha realizzato con il sito Maremagnum.com, uno dei più grandi d’Europa per i libri antichi. Lascia un commento |
![]() Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall’informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfondecon l’elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l’affermazione dell’idea contro le potenze del caos all’esterno, così come contro l’inconscio all’interno, ove tali potenze si ritirano irate. Oswald Spengler, da “Il Tramonto dell’Occidente”, traduzione italiana edita da Guanda nel 1991 ![]()
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