WINEBOOK
Tra miti, leggende e realtà consolidate la storia del vino attraversa i secoli e trova oggi anche una collocazione più profonda nel rapporto che sa instaurare con il suo degustatore. Ci pensa a porgerlo al lettore e ad analizzarlo, con una certa provocazione, Maria Cristina Francescon con il volume “Degustare il vino, un’intima questione” edito dalla Compagnia Editoriale Aliberti, pagg. 90, € 12. Brevi e puntuali annotazioni introducono, anche i meno esperti, ai segreti del vino e delle sue varie tipologie, a conoscerne le varietà autoctone delle nostre regioni, sino alla degustazione esperta. Un libricino, veloce, piacevole e viene da dire: da degustare. E’ un excursus nel mondo dell’enologia contemporanea che invita a interpretare intimamente il rapporto tra il generoso nettare e chi lo sceglie. Infinite le motivazioni che lo sollecitano, e non da ultima, l’emozione provocata dai sensi. Si instaura così quella forte complicità che porta a prediligere certe sfumature, certi contrasti e ad allontanarne altri, sempre in ossequio alle parole di Michele Psello, coltissimo bizantino, nato a Costantinopoli e vissuto attorno all’anno Mille. Nel suo celebre encomio leggiamo “Il vino rallegra il cuore, incita alla gratitudine, muove al canto, genera commozione e richiama le lacrime che rendono propizio Dio”. https://www.aliberticompagniaeditoriale.it/libro/9788893232845 Lascia un commento |
![]() Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall’informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfondecon l’elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l’affermazione dell’idea contro le potenze del caos all’esterno, così come contro l’inconscio all’interno, ove tali potenze si ritirano irate. Oswald Spengler, da “Il Tramonto dell’Occidente”, traduzione italiana edita da Guanda nel 1991 ![]()
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