BARBIE A MILANO
Un tuffo nell’infanzia, ma non solo, è la mostra in corso a Milano al Mudec, Museo delle Culture: Barbie. The Icon (aperta sino al 16 marzo 2016). Curata da Massimiliano Capella, punta tutto sull’eterno glamour di questa ormai quasi sessantenne ragazza, dal guardaroba irraggiungibile. Barbie, diminutivo di Barbara la figlia di Ruth Handler, moglie del coproprietario della Mattel, nasce nel 1959 per sostituire i bambolotti anonimi della piccola e delle sue amichette. Alla signora Hadler non sembravano più adatti a interpretare i loro sogni, ormai proiettati verso un nuovo modello di di adolescente e di donna. Barbie è la sorella maggiore, bella, elegante, sicura di sé, con un guardaroba da sogno, ma sempre attenta, anzi anticipatrice, delle mode. E se all’inizio si modella sulle dive cinematografiche, negli anni si identifica con le stelle della musica, del glamour e della moda, tanto che celebri sarti le offrono le anticipazioni delle loro sfilate. In quasi sessantanni se ne sono vendute un miliardo, comprese le sue molte sorelle, amiche, amici e il mitico Ken, l’eterno fidanzato che prese il nome da Kenneth, fratello di Barbara. E il suo segreto, da carpire, è quello di aver saputo adattarsi ai tempi, anzi interpretandoli per prima. Lascia un commento |
![]() Una civiltà nasce nel punto in cui una grande anima si desta dallo stato della psichicità primordiale di una umanità eternamente giovane e si distacca, forma dall’informe, realtà limitata e peritura di fronte allo sconfinato e al perenne. Essa fiorisce sul suolo di un paesaggio esattamente delimitabile, al quale resta radicata come una pianta. Una civiltà muore quando la sua anima ha realizzato la somma delle sue possibilità sotto specie di popoli, lingue, forme di fede, arti Stati, scienze; essa allora si riconfondecon l’elemento animico primordiale. Ma finché essa vive, la sua esistenza nella successione delle grandi epoche, che contrassegnano con tratti decisi la sua progressiva realizzazione, è una lotta intima e appassionata per l’affermazione dell’idea contro le potenze del caos all’esterno, così come contro l’inconscio all’interno, ove tali potenze si ritirano irate. Oswald Spengler, da “Il Tramonto dell’Occidente”, traduzione italiana edita da Guanda nel 1991 ![]()
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